Stile di vita

2 Ottobre 2023

Cucina gluten free: una necessità in crescita per i ristoranti italiani

Mangiare al ristorante è una delle esperienze più apprezzate e consolidate della cultura italiana. Ma, per chi necessita di una cucina gluten free, questa tradizione può diventare un campo minato. La celiachia, infatti, non è solo un problema di salute: ha un impatto diretto sulla vita sociale e quotidiana di chi ne è affetto.

Quanti sono i celiaci in Italia? Quali ostacoli affrontano quotidianamente? Da tempo, il Ministero della Salute ha focalizzato l’attenzione sulla celiachia, redigendo periodicamente relazioni per delineare l’evoluzione di questa condizione. L’ultimo rapporto, che riflette i dati del 2020 e che è stato recentemente pubblicato, fornisce una panoramica al 31/12/2020 sulla diffusione della celiachia nel nostro Paese.

Questo documento illumina non solo sulle nuove diagnosi e sulle manifestazioni della malattia, ma anche sui prodotti disponibili per i celiaci e sulle informazioni aggiornate essenziali per gestire una condizione che viene sempre più approfonditamente compresa.

Secondo i dati dell’Istituto superiore di Sanità si stima che l’1% della popolazione italiana sia affetta da celiachia. Ciò rappresenta circa 600.000 italiani. Tuttavia, sempre secondo i dati di provenienza ISS, al 2020 ne erano stati diagnosticati solo un terzo. Parliamo di (circa) 233.000 individui. Di questi, il 34% erano uomini (78.248) e il 66% donne (154.899). La diagnosi di celiachia modifica la vita socialeUna diagnosi di celiachia non riguarda più soltanto la salute fisica, ma incide profondamente anche sulla vita sociale dei pazienti. Mangiare fuori è un elemento chiave della cultura italiana, che spesso si trasforma in una sfida per i celiaci. Nonostante la crescita esponenziale dei ristoranti gluten-free, da circa 100 a inizio millennio a oltre 4000 nel 2020, la necessità di avere in menu dei piatti senza glutine è ancora più grande che mai.

E non solo per un senso di giustizia sociale. Ma anche per ragioni commerciali.

Il business dei ristoranti gluten freePer i ristoratori, adeguarsi a dei menu gluten free non è solo una scelta etica ma anche una decisione commerciale saggia. Un ristorante che offre opzioni senza glutine non è solo un luogo più inclusivo, ma è anche più attraente per una gamma più ampia di clienti. Infatti, creare un menù ricco e variegato potrebbe attrarre non solo i celiaci ma anche i loro amici e familiari. E con l’attuale crescita della consapevolezza sulla celiachia e l’aumento delle diagnosi, la domanda per opzioni alimentari senza glutine è destinata a crescere. Tuttavia, è necessario sapere che introdurre dei menu per celiaci non è né semplice né immediato. Cucinare per i celiaci non è facile. E l’improvvisazione può essere pericolosa Secondo Fabio Esposito, rappresentante dell’Associazione Italiana Celiachia, l’adeguamento della cucina tradizionale alla celiachia è possibile, anzi, è una “scommessa” che l’associazione sta portando avanti. Le normative, come la legge 123/2005 e varie direttive regionali, impongono corsi di formazione specifica e l’aggiornamento delle procedure di autocontrollo per i ristoratori. Il problema di fondo non è solo la presenza o l’assenza di cibi senza glutine nel menù, ma la capacità dei ristoratori di trattare la celiachia in modo responsabile e informato. Un errore nella preparazione o la contaminazione con cibi contenenti glutine può avere serie conseguenze per i celiaci. Ecco perché, come suggerito da Esposito, è necessaria la formazione specifica e un ambiente di cucina separato per la preparazione di alimenti senza glutine.Nelle regioni come l’Emilia-Romagna, la Toscana, l’Umbria, la Puglia e il Piemonte, i ristoratori sono già obbligati a seguire corsi incentrati sulla cucina gluten-free. Questo è un passo avanti, ma non basta. Con un numero stimato di celiaci non diagnosticati che potrebbe superare il mezzo milione, la necessità di ristoranti adeguati è impellente e le regioni pionieristiche dovrebbero servire come modello per tutto il Paese.Le opzioni alimentari disponibiliUn altro aspetto critico è la varietà delle opzioni alimentari disponibili. Come sottolinea Esposito, i celiaci non vogliono sentirsi limitati a un paio di opzioni nel menù; desiderano una varietà di scelte che riflette quella disponibile ai non-celiaci. Ciò che serve è un cambio di mentalità: dal trattare la celiachia come un mero “contentino” a integrarla come una parte organica del menù.Da qui la necessità per ogni ristoratore non solo di sapere come trattare la cucina gluten free ma anche di avere in dispensa ingredienti senza glutine. Come, ad esempio, il pane e le basi per pizza.La cucina senza glutine di Lorenzo DurizziChe tu abbia un’attività commerciale, un negozio di alimentari, un bar, un ristorante, finalmente hai l’opportunità di proporre alla tua clientela prodotti di altissima qualità certificati AIC. Infatti, tutti i nostri alimenti sono naturalmente senza glutine. E anche naturalmente senza lattosio. Prenditi qualche minuto per fare una visita sul nostro Shop. Potrai trovare diverse tipologie di prodotti naturalmente senza glutine e senza lattosio, sia dolci che salati, per allietare qualsiasi esigenza, gusto e palato.Oppure scegliere di collaborare in modo più strutturato. Ai ristoratori offriamo prodotti artigianali eliminando tutti i problemi di stoccaggio e magazzino. Ordini quando vuoi i quantitativi che desideri ed entro 24/48h li ricevi con corriere espresso. Inoltre, grazie al nostro innovativo metodo di conservazione che elimina l’utilizzo di celle frigorifere e ambienti dedicati, la shelf life del prodotto può raggiungere fino a 60 giorni.Se vuoi saperne di più… contattaci!

Condividi su: